lunedì 19 settembre 2011

Nuova idea dalla California car sharing Peer-to-Peer


Nuova idea dalla California  car sharing Peer-to-Peer

Così una Subaru oggi a San Francisco può essere affittata per 4 o 5 dollari l'ora mentre una Prius-veicolo ibrido-può anche arrivare a 50 dollari l'ora. L'affitto include la benzina, l'assicurazione e la manutenzione del veicolo, nel senso che il proprietario si impegna a mantenere il veicolo in ottimo stato


La frontiera del car rental in America? Appartiene ai privati. Almeno è questa l'ipotesi su cui puntano le stratup californiane - ben 4 nelle ultime settimane - che hanno fatto dell'affitto automobilistico peer-to-peer il loro cavallo di battaglia. 
E non solo perché si tratta di un nuovo modello di business, ma anche perché è in linea con le ultimissime tendenze ambientaliste secondo le quali non solo bisogna riciclare e riutilizzare ma anche eliminare nuovi consumi", ha dichiarato Shelby Clark, fondatore Chief Community Officer della RelayRides, una startup car-rental peer-to-peer di Potrero Hill-un quartiere di San Francisco-che giusto a Giugno ha realizzato una first offering per investitori private che gli ha fruttato 5 milioni di dollari e alla quale hanno partecipato anche Google Venture e la August Capital.

"E che c'è di meglio per ridurre la congestione che utilizzare le macchine private che se ne stanno parcheggiate tutto il giorno. Affittandole non solo si riduce e (potenzialmente) il numero di quelle che circolano ogni giorno ma si riduce anche l'impatto ambientale delle machine in affitto", ha concluso Clark.

La RileyRides partita da Cambridge in Massachusetts nel 2010 oggi conta uffici anche a San Francisco. La JustShareIt, un'altra del novero delle peer-to-peer, alla quale si aderisce solo per invito, offre invece macchine e motociclette in affitto a San Francisco e Los Angeles, mentre la GetAround, di sicuro quella col parco automobilistico più sostanzioso (circa 
1500 automobili), opera prevalentemente a San Diego.

Lo scopo che le accomuna è quello di arrivare alla piena utilizzazione del parco automobilistico esistente oggi negli USA-circa 250 milioni di autoveicoli-di cui la stragrande maggioranza correntemente trascorre una media 22 ore al giorno parcheggiato, permettendo ai privati di affittare la propria macchina-quando non la utilizzano - ad altri privati che non vogliono rivolgersi a compagnie del rent-a-car tradizionale. 

Così una Subaru oggi a San Francisco può essere affittata per 4 o 5 dollari l'ora mentre una Prius-veicolo ibrido-può anche arrivare a 50 dollari l'ora. L'affitto include la benzina, l'assicurazione e la manutenzione del veicolo, nel senso che il proprietario si impegna a mantenere il veicolo in ottimo stato di funzionamento. Le prenotazioni che vengono effettuate o sul web o utilizzando il telefonino possono essere realizzate direttamente da tutti gli iscritti al network, e si perché di social networkings si tratta pure in questo caso. Completate utilizzando una scheda o un codice ricevuto via mobile, le transazioni sono rese possibili dall'ibridizzazione delle ultime tecnologie RFID, con quelle GPS e i nuovi sviluppi in fatto di gestione dei social network. La macchina munita d'una serratura elettronica a tempo si aprirà infatti solo digitando all'ora prestabilita il codice ricevuto da un computer centrale. Una volta scaduto il tempo dell'affitto il veicolo, dopo un preavviso di sicurezza, viene spento automaticamente dal computer e rientra nel novero di quelli affittabili.

Secondo dati diffusi da RileyRides, ogni ora a San Francisco per strada ci sarebbero una cinquantina di autoveicoli privati in affitto con un vantaggio enorme per l'ambiente e i propietari dei veicoli inutilizzati, che riescono nel migliore dei casi a guadagnare anche qualche migliaio di dollari l'anno.
"Quanto basta a pagare l'assicurazione e la manutenzione annuale", ha affermato Caterina Rindi, una piccola commerciante di San Francisco che usa il peer-to-peer car sharing per distribuire i suoi prodotti, "Ma tanto non lo si fa per i soldi ma per l'idea, per rinforzare il principio dell'economia comunitaria e contribuire alla salvaguardia dell'ambiente".