sabato 10 dicembre 2011

Contachilometri Reale, la prima polizza RC auto eco-friendly

Il nuovo prodotto di Reale Mutua è una formula di polizza “Pay as you drive” pensata per tutti coloro abbiano a cuore la salute del pianeta.


Contachilometri Reale, la prima polizza RC auto eco-friendly

Reale Mutua propone una nuova formula di polizza “Pay as you drive”, un'assicurazione RC auto davvero eco-friendly chiamata “Contachilometri Reale”, che prevede, per ogni polizza stipulata, la donazione di 1 euro per contribuire alla creazione e tutela di aree verdi in crescita in Costa Rica.
Questa idea nasce dalla collaborazione con il progetto Impatto Zero di LifeGate, mentre la scelta del Costa Rica si basa sul fatto che quest'ultimo è lo stato con più alta densità di biodiversità del mondo.
Per ogni euro donato grazie alle polizze Contachilometri Reale verranno creati e tutelati 6 mp di foresta, mentre se i clienti sceglieranno la formula “Salva Carta”, la donazione raddoppia e diviene di 2 euro, grazie anche al risparmio di documenti cartacei. 
Inoltre, sempre per tentare di rendere le persone più sensibili in tema di ecologia, la formula “Pay as you drive”  (pagare i chilometri realmente percorsi) vuole essere un incentivo ad utilizzare l'auto solo lo stretto necessario,  risparmiando quindi sul premio assicurativo e riducendo al tempo stesso le emissioni dannose all'ambiente.
Altra nota positiva, chi dovesse sottoscrivere la polizza entro il 31 dicembre 2011 riceverà un credito di 5 euro per il bike sharing in tutte quelle località che offrono tale servizio.


lunedì 19 settembre 2011

Nuova idea dalla California car sharing Peer-to-Peer


Nuova idea dalla California  car sharing Peer-to-Peer

Così una Subaru oggi a San Francisco può essere affittata per 4 o 5 dollari l'ora mentre una Prius-veicolo ibrido-può anche arrivare a 50 dollari l'ora. L'affitto include la benzina, l'assicurazione e la manutenzione del veicolo, nel senso che il proprietario si impegna a mantenere il veicolo in ottimo stato


La frontiera del car rental in America? Appartiene ai privati. Almeno è questa l'ipotesi su cui puntano le stratup californiane - ben 4 nelle ultime settimane - che hanno fatto dell'affitto automobilistico peer-to-peer il loro cavallo di battaglia. 
E non solo perché si tratta di un nuovo modello di business, ma anche perché è in linea con le ultimissime tendenze ambientaliste secondo le quali non solo bisogna riciclare e riutilizzare ma anche eliminare nuovi consumi", ha dichiarato Shelby Clark, fondatore Chief Community Officer della RelayRides, una startup car-rental peer-to-peer di Potrero Hill-un quartiere di San Francisco-che giusto a Giugno ha realizzato una first offering per investitori private che gli ha fruttato 5 milioni di dollari e alla quale hanno partecipato anche Google Venture e la August Capital.

"E che c'è di meglio per ridurre la congestione che utilizzare le macchine private che se ne stanno parcheggiate tutto il giorno. Affittandole non solo si riduce e (potenzialmente) il numero di quelle che circolano ogni giorno ma si riduce anche l'impatto ambientale delle machine in affitto", ha concluso Clark.

La RileyRides partita da Cambridge in Massachusetts nel 2010 oggi conta uffici anche a San Francisco. La JustShareIt, un'altra del novero delle peer-to-peer, alla quale si aderisce solo per invito, offre invece macchine e motociclette in affitto a San Francisco e Los Angeles, mentre la GetAround, di sicuro quella col parco automobilistico più sostanzioso (circa 
1500 automobili), opera prevalentemente a San Diego.

Lo scopo che le accomuna è quello di arrivare alla piena utilizzazione del parco automobilistico esistente oggi negli USA-circa 250 milioni di autoveicoli-di cui la stragrande maggioranza correntemente trascorre una media 22 ore al giorno parcheggiato, permettendo ai privati di affittare la propria macchina-quando non la utilizzano - ad altri privati che non vogliono rivolgersi a compagnie del rent-a-car tradizionale. 

Così una Subaru oggi a San Francisco può essere affittata per 4 o 5 dollari l'ora mentre una Prius-veicolo ibrido-può anche arrivare a 50 dollari l'ora. L'affitto include la benzina, l'assicurazione e la manutenzione del veicolo, nel senso che il proprietario si impegna a mantenere il veicolo in ottimo stato di funzionamento. Le prenotazioni che vengono effettuate o sul web o utilizzando il telefonino possono essere realizzate direttamente da tutti gli iscritti al network, e si perché di social networkings si tratta pure in questo caso. Completate utilizzando una scheda o un codice ricevuto via mobile, le transazioni sono rese possibili dall'ibridizzazione delle ultime tecnologie RFID, con quelle GPS e i nuovi sviluppi in fatto di gestione dei social network. La macchina munita d'una serratura elettronica a tempo si aprirà infatti solo digitando all'ora prestabilita il codice ricevuto da un computer centrale. Una volta scaduto il tempo dell'affitto il veicolo, dopo un preavviso di sicurezza, viene spento automaticamente dal computer e rientra nel novero di quelli affittabili.

Secondo dati diffusi da RileyRides, ogni ora a San Francisco per strada ci sarebbero una cinquantina di autoveicoli privati in affitto con un vantaggio enorme per l'ambiente e i propietari dei veicoli inutilizzati, che riescono nel migliore dei casi a guadagnare anche qualche migliaio di dollari l'anno.
"Quanto basta a pagare l'assicurazione e la manutenzione annuale", ha affermato Caterina Rindi, una piccola commerciante di San Francisco che usa il peer-to-peer car sharing per distribuire i suoi prodotti, "Ma tanto non lo si fa per i soldi ma per l'idea, per rinforzare il principio dell'economia comunitaria e contribuire alla salvaguardia dell'ambiente".

domenica 31 luglio 2011

Pericolo inquinamento? Il problema sono i cammelli

L'allarme arriva dall'Australia: ogni esemplare - e ce ne sono oltre un milione - emette scariche di metano pari a una tonnellata di biossido di carbonio all'anno, pari un quarto dell'inquinamento prodotto da un'auto che ogni anno percorre 20 mila chilometri

Pericolo inquinamento? Il problema sono i cammelli
Altro che smog da traffico: in Australia il problema sono i cammelli, importanti nell'ottocento dall'Africa per trasportare merci pesanti nel deserto: ogni esemplare - e lì ce ne sono oltre un milione - emette scariche di metano pari a una tonnellata di biossido di carbonio all'anno, pari un quarto dell'inquinamento prodotto da un'auto che ogni anno percorre 20 mila chilometri.

L'argomento è finito in prima pagina sul Financial Times, sempre a caccia di nuovi temi legati al problema all'effetto serra. "E' uno di quei problemi di cui nessuno si accorge perchè nessuno lo vede", ha detto al quotidiano finanziario Tim Moore, direttore di Northwest Carbon, l'organizzazione che ha proposto di sterminare i cammelli. Che per l'Australia singolare non è tant'è vero che periodicamente si parla di abolire i cammelli dalla faccia del continente visto che, oltre a produrre metano, minacciano le popolazioni aborigene e distruggono le piantagioni al ritmo di una tonnellata di vegetazione all'anno per esemplare. 

Non è un segreto per nessuno infatti che questi cammelli, da anni sono l'animale più odiato del paese e adesso, con la benedizione degli ambientalisti, sta per passare la 'giustificazione' per eliminarli: lo smog. Così proprio i cammelli potrebbero venir sacrificati sull'altare della lotta all'effetto serra.

Lo sterminio dei cammelli da parte di "tiratori scelti specializzati nel benessere degli animali" è infatti in pole position tra i piani allo studio del governo 
per incentivare con sgravi fiscali iniziative da parte di agricoltori e investitori che riducono le emissioni inquinanti. 

domenica 26 giugno 2011

Le 10 eco-auto che ci attendono nel 2010

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Il 2010 è iniziato, e vi sarete resi conto che le pubblicità delle automobili non puntano più sulla bellezza o sulle prestazioni, ma sul comportamento “ecologico” dei nuovi modelli. La maggior parte delle auto verdi che vedremo in circolazione sono già sul mercato, per tentare, oltre che di rilanciare il settore dell’automobile, anche di far diventare un po’ più pulite le nostre strade, abbattendo le emissioni del secondo settore più inquinante al mondo, quello del trasporto su strada.
Ion Peugeot elettrica: Lo ione del motore elettrico fornisce prestazioni adeguate di 0-100 km/h in 13,0 secondi, con un tempo di ricarica di sei ore con una spina comune. Tuttavia, le zero emissioni automobilistiche hanno un costo, e cioè che la prima batteria al litio da 16 kW dovrebbe essere affittata per diverse centinaia di euro al mese. Detto questo, i costi del carburante sono meno di due centesimi al chilometro, la tassa di circolazione è pari a zero, e la vettura rientra a pieno titolo tra quelle che hanno diritto agli ecoincentivi.
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Nissan LEAF elettrica: Progettata specificamente per una batteria litio-ioni, è una berlina di medie dimensioni con 5 cinque e dispone di unaautonomia di oltre 160 chilometri. La LEAF può essere caricata fino all’80% della sua piena capacità in poco meno di 30 minuti con un caricabatterie rapido, o con 8 ore di ricarica alla rete domestica. Come nel caso dello ione, i costi del carburante sono meno di due centesimi a chilometro, ed ha gli stessi incentivi della Peugeot.
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Toyota Prius ibrida: utilizza batterie al litio (una prima assoluta per la Toyota), può essere caricata da una fonte esterna, oltre che alla stazione di rifornimento (dove è possibile). Circa 600 vetture saranno introdotte sul mercato, ma non prima dell’estate.
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Audi A1: Quest’anno vedrà la sfida tra le Mini con tre stili diversi di carrozzeria: una tre porte, una spaziosa cinque porte e una cabriolet.
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Toyota Auris ibrida: Si tratta dell’auto ibrida più piccola sul mercato, ma userà la stessa tecnologia ibrida della Toyota Prius. Le ruote in lega sono progettate per ridurre la turbolenza dell’aria nel passaruota, e la vettura è dotata di rotolamento dei pneumatici a bassa resistenza. Il motore è in grado di operare in tre modalità: ECO per il risparmio massimo di carburante, POWER, che utilizza il motore elettrico per aumentare le prestazioni, ed EV, per cambiare la Auris in solo elettrica, per un massimo di 2 km a una velocità di 50 km/h. Altre innovazioni includono pannelli solari sul tetto per aiutare il sistema di ventilazione, mentre le luci LEDanteriori e posteriori riducono i consumi energetici e migliorano l’economia.

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Citroen DS3 HDi: Lanciata a Francoforte al Motor Show, la DS3 dovrebbe essere il primo dei tre modelli DS previsti in una nuova gamma ecologica.
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Volvo S60: La nuova S60 sarà disponibile con un quattro cilindri da 1,6 litri con motore a benzina ad alta efficienza GTDi (turbo a benzina a iniezione diretta). GTDi ha la capacità di migliorare il risparmio di carburante di circa il 20% e si aspetta abbia emissioni di CO2 di soli 119g/km.
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Ford C-MAX: introduce una serie di nuove tecnologie, compreso il combustibile più efficiente e a minor produzione di CO2 e migliora il consumo di carburante fino al 20%.
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Honda CR-Z ibrida: motore elettrico combinato con quello a benzina che aumenta in modo significativo il risparmio di carburante usato, in modo daridurre le emissioni.
BMW-5-Series-010
BMW Serie 5: Tutte le serie 5 con cambio manuale possiedono un indicatore luminoso per assistere con l’Eco-guida. La batteria utilizza l’energia cinetica raccolta in frenata. I pneumatici a bassa resistenza al rotolamento sono anche disponibili per risparmiare ancora di più il carburante.

lunedì 6 giugno 2011

L’eco auto di Peugeot


Si chiama iOn, la city car elettrica della casa automobilistica francese
Energia, luce, ambiente, sostenibilità, eco mobilità. Di questo e altro si parla a Tree Light, evento organizzato nei giorni del Salone del mobile da Peugeot iOn, con Fondazione AEM e A2A.
La casa automobilistica francese, da sempre impegnata a coniugare tecnologie diverse per offrire un’originale “risposta automobilistica”, partecipa all’evento presso la Casa dell’Energia (in piazza Po) con iOn: la city car elettrica al 100 per cento, silenziosa, pratica e all’insegna del risparmio (meno di 2 euro per 100 km), che permette di vivere la città in modo sostenibile. 

domenica 29 maggio 2011

Flop auto elettriche Dagli Usa primo allarme

Ci siamo: dopo mesi, anzi anni, di discorsi sull'auto elettrica ora la parola passa al mercato e arrivano le prime sorprese: i modelli sembrano invendibili. Le prime due auto alimentate da batterie (Chevrolet Volt e Nissan Leaf) nel primo mese di commercializzazione (dicembre) negli Stati Uniti hanno fatto segnare consegne ridicole. Ossia 300 Volt e appena 10 Leaf. E secondo l'Associated Press che cita dealer locali le previsioni per il prossimo futuro sono tragiche.

General Motors e Nissan continuano ad affermare di essere piene di ordini (addirittura oltre 50 mila) e che nel 2012, quando le due vetture saranno disponibili sull'intero mercato americano, ci sarà la svolta. Sarà, intanto l'anno di "svolta" 2011 per gli americani è già diventato 2012. E questo significa che per noi europei tutto slitta al 2013. Ora ogni cosa è legata ai numeri delle immatricolazioni: da lì si capirà se c'è interesse per queste auto e se il pubblico - di questi tempi - è disposto a spendere cifre considerevoli per viaggiare in elettrico: in Usa una Volt costa 40.280 dollari e una Leaf 32.780. Ossia più di una Cadillac o di una Corvette tanto per capirci e quasi il doppio di una vettura di prestazioni equivalenti.

Va detto poi che questi listini godono al momento di un maxi incentivo governativo di 7.500 dollari - deciso dal Congresso per il lancio delle auto elettriche - che potrebbe poi non essere più confermato nei prossimi sei mesi. Come finirà? Mistero. La situazione sembra comunque 


preoccupante perché proprio i primi mesi di lancio dovevano essere quelli "del tutto esaurito" e perchè le immatricolazioni fotografano una situazione di crisi per le elettriche che (da quello che ci era stato raccontato da anni) a dicembre 2010 sarebbero state "regolarmente in vendita" in Usa.


Ma è chiaro che a fronte di bassi numeri di vendita, almeno per ora, i costruttori possano nascondere la verità sostenendo di non avere disponibilità di prodotto. Un alibi che fra qualche mese non reggerà più. E allora - a fronte di vendite inesistenti - le varie marche si troveranno davanti ad bivio. Delle due l'una: o ammettere di non essere in grado di costruire le macchine a prezzi concorrenziali o ammettere la disfatta commerciale. 

fonte

mercoledì 27 aprile 2011

Auto elettriche: quali progetti sopravviveranno?

Negli ultimi anni sono nati molti progetti e start up nel settore delle auto elettriche. Ma in futuro ci sarà spazio per tutti?
Auto elettriche: quali progetti sopravviveranno?
L'auto elettrica c'è, ma non si vede: ovvero, si nota ai Saloni, si tocca con mano nelle capitali europee dove le Case le affidano ad enti o a clienti selezionati in numero ridotto, ma sul mercato stenta a decollare, o almeno i numeri non sono confortanti. 
Per il momento, tranne Peugeot che si sta attivando per proporre la iOn a noleggio per un costo mensile inferiore ai 500 euro e Smart che ha selezionato un piccolo gruppo di clienti a cui affidare la versione elettrica per circa 400 euro al mese, proposte concrete non ce ne sono. Inoltre, i costi d'acquisto per queste auto al momento sarebbero improponibili se confrontati con quelli delle auto convenzionali. Ne sanno qualcosa in America dove, nei primi tre mesi del 2011, sono state vendute 1.210 Chevrolet Volt e solamente 452 Nissan Leaf. Poi ci sono le elettriche di nicchia come la Tesla, apprezzate come status symbol dalle star di Hollywood, ma dai costi proibitivi per i comuni mortali.
Allo stato attuale delle cose dunque, le auto elettriche sono spesso una bandiera tecnologica a cui nessun costruttore riesce a sottrarsi: l'esempio lampante è rappresentato dai modelli che sono in arrivo per i prossimi anni, ma anche una chimera tecnologica ancora difficile da raggiungere. Non è un caso che Costruttori nati solo per l'elettrico come la Teslaabbiano subito ingenti perdite per lo sviluppo delle loro vetture, mentre le Case più grandi considerano l'elettrico come un investimento per il futuro.
Nonostante tutto però, sono molti i modelli che si apprestano a debuttare sui mercati nei prossimi anni, l'Audi vorrebbe lanciare la versione e-tron della R8 nel 2012, la BMW prevede di produrre la i3 nel 2013, Fiat lancerà la 500 elettrica il prossimo anno, la Ford prevede di costruire la C-Max elettrica nel 2013, ma anche Honda, Mazda, Chevrolet e Cadillac, tanto per citarne alcune, sono intenzionate a lanciare nuove proposte a propulsione elettrica. Quale di queste auto diventerà una proposta concreta? Quale finirà nel dimenticatoio? Non ci resta che attendere gli sviluppi del mercato per scoprirlo.