L'allarme arriva dall'Australia: ogni esemplare - e ce ne sono oltre un milione - emette scariche di metano pari a una tonnellata di biossido di carbonio all'anno, pari un quarto dell'inquinamento prodotto da un'auto che ogni anno percorre 20 mila chilometri
Altro che smog da traffico: in Australia il problema sono i cammelli, importanti nell'ottocento dall'Africa per trasportare merci pesanti nel deserto: ogni esemplare - e lì ce ne sono oltre un milione - emette scariche di metano pari a una tonnellata di biossido di carbonio all'anno, pari un quarto dell'inquinamento prodotto da un'auto che ogni anno percorre 20 mila chilometri.
L'argomento è finito in prima pagina sul Financial Times, sempre a caccia di nuovi temi legati al problema all'effetto serra. "E' uno di quei problemi di cui nessuno si accorge perchè nessuno lo vede", ha detto al quotidiano finanziario Tim Moore, direttore di Northwest Carbon, l'organizzazione che ha proposto di sterminare i cammelli. Che per l'Australia singolare non è tant'è vero che periodicamente si parla di abolire i cammelli dalla faccia del continente visto che, oltre a produrre metano, minacciano le popolazioni aborigene e distruggono le piantagioni al ritmo di una tonnellata di vegetazione all'anno per esemplare.
Non è un segreto per nessuno infatti che questi cammelli, da anni sono l'animale più odiato del paese e adesso, con la benedizione degli ambientalisti, sta per passare la 'giustificazione' per eliminarli: lo smog. Così proprio i cammelli potrebbero venir sacrificati sull'altare della lotta all'effetto serra.
Lo sterminio dei cammelli da parte di "tiratori scelti specializzati nel benessere degli animali" è infatti in pole position tra i piani allo studio del governo per incentivare con sgravi fiscali iniziative da parte di agricoltori e investitori che riducono le emissioni inquinanti.
L'argomento è finito in prima pagina sul Financial Times, sempre a caccia di nuovi temi legati al problema all'effetto serra. "E' uno di quei problemi di cui nessuno si accorge perchè nessuno lo vede", ha detto al quotidiano finanziario Tim Moore, direttore di Northwest Carbon, l'organizzazione che ha proposto di sterminare i cammelli. Che per l'Australia singolare non è tant'è vero che periodicamente si parla di abolire i cammelli dalla faccia del continente visto che, oltre a produrre metano, minacciano le popolazioni aborigene e distruggono le piantagioni al ritmo di una tonnellata di vegetazione all'anno per esemplare.
Non è un segreto per nessuno infatti che questi cammelli, da anni sono l'animale più odiato del paese e adesso, con la benedizione degli ambientalisti, sta per passare la 'giustificazione' per eliminarli: lo smog. Così proprio i cammelli potrebbero venir sacrificati sull'altare della lotta all'effetto serra.
Lo sterminio dei cammelli da parte di "tiratori scelti specializzati nel benessere degli animali" è infatti in pole position tra i piani allo studio del governo per incentivare con sgravi fiscali iniziative da parte di agricoltori e investitori che riducono le emissioni inquinanti.
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